Sicilia: cosa vedere e dove andare in vacanza

Questa guida non è come le altre. In queste pagine puoi trovare i racconti e i commenti delle persone che hanno effettuato dei viaggi in Sicilia. Le cose da vedere sono molte di più di quelle che abitualmente si è soliti ricordare a memoria, per questo abbiamo raccolto 20 posti indimenticabili che meritano di essere visti passando per la Sicilia organizzando una vacanza qui, all’interno di questi confini.

Posti magici da vedere in Sicilia, tutti luoghi che non aspettano altro di essere scoperti e che vi lasceranno letteralmente a bocca aperta!

Se vi piace viaggiare low cost e siete alla ricerca di posti insoliti in cui dormire a basso costo, allora lasciatevi ispirare dai nostri suggerimenti per pianificare la vostra vacanza estiva, tra spiagge e vette Siciliane oppure un viaggio relax per il prossimo autunno e inverno!

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La Sicilia occidentale è una terra ricca di fascino, in cui si mescolano la storia antica di Fenici, Greci, Arabi e Normanni con alcune delle spiagge più belle d'Italia, il tutto arricchito da una tradizione culinaria ammirata in tutto il mondo. I luoghi di interesse sono davvero tantissimi: nel nostro itinerario cercheremo di mantenere il giusto equilibrio tra relax e cultura, per accontentare tutti i compagni di viaggio che si uniranno a voi alla scoperta di questa terra straordinaria.

Ecco 20 cose da vedere in Sicilia

Giorno 1: Palermo

1 - Mattina: Teatro Politeama, Teatro Massimo, Quattro Canti, Piazza Pretoria, Cattedrale, Camera delle Meraviglie

La prima meta ideale di questo itinerario è Palermo: il capoluogo infatti è vicino all'aeroporto ed è il punto più a nord delle tappe previste. Non possiamo che iniziare con una colazione a base di cannoli presso l'antico caffè Spinnato, uno dei bar-pasticceria più rinomati della città dove la pasticceria tradizionale la fa da padrona.

Il caffè si trova a pochi passi da piazza Ruggero Settimo, su cui si affaccia il Teatro Politeama, riconoscibile dal gruppo equestre in bronzo che ne domina la facciata. È. Ad appena cinque minuti di cammino è un altro teatro a catturare il nostro interesse: si tratta del Teatro Massimo, il più grande teatro lirico d'Italia e terzo in Europa, facente seguito all'Opera Nazionale parigina e lo Staatsoper viennese.
Dal teatro proseguiamo verso sud e raggiungiamo i Quattro Canti, la piazza ottagonale in cui si incontrano le arterie principali di via Maqueda e corso Vittorio Emanuele. La piazza è adornata da dodici statue: il primo ordine rappresenta le stagioni, il secondo i sovrani spagnoli ed il terzo le sante vergini della città.

Muovendosi di pochi passi su corso Vittorio Emanuele dedichiamo qualche minuto anche a piazza Pretoria per ammirare l'omonima fontana in marmo di Carrara risalente al XVI secolo. Cinquecento metri più a ovest della piazza siamo finalmente nel cuore storico e culturale della città. Visitiamo per prima la cattedrale di Palermo, completata in epoca medievale ma successivamente arricchita delle varie stratificazioni che ne fanno il complesso che conosciamo oggi, in cui si fondono arte bizantina, normanna, islamica e barocca. Dal 2015 la cattedrale è diventata Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.

Usciti dalla cattedrale attraversiamo i giardini pubblici di villa Bonanno e raggiungiamo la Camera delle Meraviglie, la cui esistenza è stata riscoperta solo nel 2003. Si tratta di una stanza all'interno di una abitazione privata che testimonia lo stretto legame tra la Sicilia e l'Islam, grazie alle sue pareti smaltate di blu ricoperte da scritte e decorazioni arabe dorate e argentate. I rimandi al Corano e al profeta Maometto suggeriscono che si trattasse di un luogo adibito alla meditazione nella casa di un ricco mercante, tuttavia si tratta di speculazioni non confermate.

2 - Pomeriggio: Palazzo dei Normanni, Cappella Palatina, Porta Nuova, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Castello della Zisa

Torniamo su via del Bastione e fermiamoci a pranzo al Casato dei Ventimiglia, un ristorante in pieno centro storico dove provare i piatti tipici della città ad un costo contenuto .
Dopo esserci rifocillati prepariamoci alla visita più lunga della giornata: ci spostiamo infatti presso il vicino Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo reale di Palermo. ed è composta dagli appartamenti reali, la cappella palatina e uno spazio adibito a museo. Palazzo dei Normanni è la più antica residenza reale in Europa: anche qui la stratificazione degli stili ci fa ripercorrere le ere storiche dal suo completamento nel 1130 fino all'epoca borbonica.

Usciti da palazzo ammiriamo dall'esterno le ultime due attrazioni in zona. La prima è la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, anch'essa di epoca normanna. L'edificio è totalmente spoglio all'interno, ma è interessante notare all'esterno il connubio del culto cattolico con le architetture tipicamente islamiche dai torrioni squadrati sormontati da cupole tonde.

Sul lato opposto del palazzo reale, infine, è situata Porta Nuova, in stile barocco. Si tratta di uno dei punti di accesso alla città, costruito nella seconda metà del ‘400 e ricostruita poi nel 1669 a seguito della distruzione avvenuta due anni prima a causa di una fatale esplosione dei depositi di polvere da sparo causata da un fulmine.
Ci spostiamo ora verso nord-ovest, con una passeggiata di quindici minuti fino al Castello della Zisa . Il nome peculiare è in realtà un derivato dell'arabo al-Aziza, col significato di splendido, glorioso. La Zisa, come viene chiamato, è un palazzo nobiliare di epoca normanna ma di ispirazione araba. All'ingresso prestiamo particolare attenzione alla Sala della Fontana: qui su una delle volte sono raffigurate delle divinità che, secondo una leggenda, sarebbero dei diavoli posti a difesa del tesoro del palazzo. Si dice che fissando attentamente le figure sia possibile vederle storcere la bocca e agitare la coda.

3 - Sera: Cena, Via Chiavattieri

Al calar del sole ci spostiamo verso la costa per una serata di divertimento nel pieno della movida palermitana. Ceniamo alla taverna Ai Chiavattieri, dove per appena  potremo goderci arancini, panelle e tutto quanto c'è di buono nella cucina locale il tutto condito da un'atmosfera festosa accompagnata da musica jazz.

Giorno 2: Segesta, San Vito lo Capo

1 - Mattina: Parco archeologico di Segesta

Il secondo giorno ci spostiamo a ovest, verso il parco archeologico di Segesta (€6,00). È possibile parcheggiare fuori dall'area e usufruire del servizio navetta per arrivare alla biglietteria all'ingresso dell'area, oppure percorrerla a piedi se si è particolarmente in forma. Facciamo colazione al Posto di Ristoro  con la vista sull'area archeologica e iniziamo la nostra escursione. La prima attrazione del parco è il Tempio Dorico, un tempio greco del V secolo a.C. conservato in ottime condizioni.
Oltre il tempio è possibile prendere una seconda navetta per risalire Monte Barbaro, oppure percorrere la salita a piedi fino al Teatro, il secondo punto di interesse per importanza dell'area, incassato nel fianco della montagna alle spalle dell'agorà.

2 - Pomeriggio: San Vito lo Capo, Golfo di Macari

Dopo gli scavi ci rimettiamo in viaggio per un'ora, fino alla punta nord ovest dell'isola, nella località di San Vito lo Capo. Qui pranziamo al Cozzaro , vicino al Golfo di Macari. Si tratta di una delle spiagge più famose di Italia, dal mare cristallino e la sabbia bianca. Dedichiamo tutto il pomeriggio al mare e al sole sulle spiagge del golfo, concedendoci una pausa dalle escursioni culturali.

3 - Sera: Cena, passeggiata sul lungo mare

La sera ci tratteniamo nella splendida San Vito per una cena da Assoccucc'è  e assaggiamo il tipico couscous della zona, a cui nel mese di settembre è dedicato un festival della durata di dieci giorni.

Giorno 3: Erice, Trapani

1 - Mattina: Erice

Il terzo giorno iniziamo da Erice, una cittadina medievale arroccata su un monte affacciato sulla costa. La prima cosa a colpirci è la spettacolare veduta del Golfo di Trapani e delle saline, un'anticipazione delle prossime tappe. Appena superato l'ingresso di Porta Trapani visitiamo il Duomo della città con l'alta torre campanaria fatto costruire da Federico D'Aragona nel 1334. A seguire, raggiungiamo il castello di Venere è una roccaforte di epoca normanna a strapiombo sulla montagna, che a sua volta deve il suo nome alle spoglie del tempio dedicato alla dea su cui venne edificato.

2 - Pomeriggio: Trapani

Pranziamo all'Osteria di Venere poco distante dal castello , dopodiché ci rimettiamo in auto verso Trapani. Qui esploriamo il centro storico a piedi, partendo dal Palazzo Senatorio e passando per la Porta Oscura, che segna il limite tra la città originaria e la parte edificata a seguito dell'espansione aragonese. Qui fermiamoci ad osservare i dettagli dell'Orologio Astronomico, posto al di sopra della porta. L'orologio è formato da due quadranti, il Sole e il Lunario, ad indicare le stagioni e le fasi lunari.
Avviciniamoci al mare lungo le mura di tramontana fino alla punta estrema della Torre Ligny, una fortezza seicentesca che in seguito ha assunto il ruolo di faro e oggi ospita il museo della preistoria.

Sull'isoletta di fronte al porto sorge il Castello della Colombaia, detta anche Torre Peliade; le origini della prima fortificazione militare risalgono alla prima guerra punica, ed in seguito gli arabi la adibirono a faro. Durante il medioevo la fortificazione subì una nuova trasformazione ed assunse l'attuale forma ottagonale, servendo da carcere fino al 1965.

3 - Sera: Cena, Centro Storico di Trapani

La sera fermiamoci a cena da Antichi Sapori , dopodiché godiamo ancora le strette vie del centro storico della città in veste notturna e un'ariosa passeggiata sul mare.

Giorno 4: Riserva dello Stagnone e Saline di Marsala

1 - Mattina: Isola di Mozia

Il quarto giorno ci spostiamo tra Trapani e Marsala, nella riserva protetta della Laguna dello Stagnone, per visitare le famose saline di origine fenicia, attive tutt'oggi. La prima tappa nella riserva è l'isola di Mozia, oggi chiamata San Pantaleo. Prima di prendere il traghetto per raggiungerla con un breve tragitto di cinque minuti .
Una volta sbarcati sull'isola (ingresso all'isola €9,00) visitiamo per primo il museo Whitaker, che conserva la maggior parte dei reperti dell'isola e il celebre quanto misterioso Giovinetto di Mozia.
Dopo il museo seguiamo l'itinerario a piedi nell'area archeologica dell'isola, un percorso di circa due ore che si snoda tra i resti di abitazioni private e luoghi di culto.

2 - Pomeriggio: Salina Ettore Infersa, Isola Grande

Concluso l'itinerario di Mozia prendiamo il traghetto in direzione opposta e ci fermiamo per una pausa pranzo rapida presso Il Matto risto-grill. A seguire visitiamo le saline vere e proprie, con la possibilità di partecipare attivamente all'estrazione del sale sotto la guida attenta dei professionisti del settore. Dopo questa esperienza possiamo decidere di continuare con un percorso di trekking in bici o a piedi in esplorazione di Isola Grande (detta anche Isola Lunga), dall'altra parte della laguna, oppure approfittare dell'acqua bassa della per una passeggiata più tranquilla di benessere.

3 - Sera: Cena nella riserva

Per cena lasciamo restiamo nella laguna e ci fermiamo al Mammacaura, celebre risto-bar che unisce piatti gustosi a panorama mozzafiato sulla riserva e sull'isola di Favignana.

Giorno 5: Selinunte e Mazara del Vallo

1 - Mattina: Area archeologica di Selinunte

Iniziamo la mattina facendo colazione al bar Pinguino, per poi proseguire il sesto giorno dedicandolo all'area archeologica più vasta d'Europa.Si tratta dell'antica Selinunte, fondata all'incirca nel 650 a.C. Nelle sue mire espansionistiche la città ebbe uno scontro con Segesta, che abbiamo avuto modo di visitare nelle prime tappe del nostro viaggio. Fu Segesta, appoggiata dai Cartaginesi, ad evere la meglio, decretando nel 490 a.C. la fine di Selinunte.
Al centro della zona archeologica c'è l'acropoli, dove sono stati ritrovati i resti di diversi tempi dorici, ma i tre templi meglio conservati si trovano sulla collina orientale, tra cui il tempio di Era (sulle mappe indicato anche come tempio E), totalmente ricostruito sul finire degli anni '50 tramite il processo di anastilosi.

2 - Pomeriggio: Mazara del Vallo, Capo Feto, Litorale Tonnarella

Dopo pranzo raggiungiamo Mazara del Vallo e godiamoci qualche ora di sole e mare tra la riserva di Capo Feto e il litorale Tonnarella. Dopo esserci riposati in questo paradiso marino raggiungiamo il centro cittadino. Visitiamo la chiesa di San Francesco, definita la chiesa più barocca della Sicilia, nonostante in origine fosse tutt'altro che tale: come molti altri edifici sul nostro itinerario, infatti, risale originariamente all'epoca normanna ed era di ispirazione araba.

3 - Sera: Kasbah, Cena, Arco Normanno

Al tramonto ci spostiamo verso sud, attraversando la Kasbah. Si tratta della zona della città in cui è più evidente l'influenza islamica. Perdiamoci senza fretta nelle sue stradine strette, fatte di maioliche colorate e archi tipici dell'architettura araba.
Arriviamo dunque sul lungomare Mazzini, e qui ci fermiamo a cenare allo Scoiattolo, coincidendoci un ottimo fritto di pesce, che cercheremo di smaltire con una passeggiata sul lungomare verso l'arco normanno in Piazza Mokarta, unico reperto sopravvisuto di un castello medievale fatto abbattere nel XIX secolo.

Giorno 6: Riserva dello Zingaro, Faraglioni di Scopello, Castellammare del Golfo

1 - Mattina e Pomeriggio: Gita in barca alla Riserva dello Zingaro e ai Faraglioni di Scopello

Il Tratto di costa che collega Castellammae del Golfo e San Vito lo Capo sembra quasi baciato da dio. Qui troverete le spiagge più belle di tutta la Sicilia: Cala Berretta, Cala Marinella, Cala Varo e Punta della Capreria, all'interno della Riserva dello Zingaro, e ancora Cala Mazzo di Sciacca e la Spiaggia dei faraglioni di Scopello, appena prima l'ingresso Sud della suddetta Riserva. Il nostro suggerimento è quello di approfittare di una comoda gita giornaliera in barca con pranzo incluso per ammirare in tutta comodità questi meravigliosi luoghi naturali. Le gite partono generalmente dal Porto di Castellammare, durano dalle 5 alle 8 ore ed hanno costi a partire da €60,00 a persona.

2 - Sera: Cena, Castellammare del Golfo

Rientrati al porto di Castellammare del Golfo, trascorrete la serata passeggiando, facendo anche un salto nel centro storico.
Dopo un'ottima cena a base di pesce presso La Cambusa , godetevi la movida di Castellammare passando da un pub all'altro.

Giorno 7: Scala dei Turchi, Valle dei Templi

1 - Mattina: Scala dei Turchi

L'ultimo giorno ci spostiamo nella provincia di Agrigento. Facciamo colazione alla Caffetteria Azzurra  e dedichiamo tutta la mattina al mare e alla Scala dei Turchi. Si tratta di una particolarissimo picco roccioso di un bianco abbacinante, dalle linee morbide modellate dal vento e dal l'acqua. Nelle spiagge che circondano la falesia si dice che i pirati arabi, allora chiamati genericamente turchi, ormeggiassero le loro navi per depredare i paesi vicini. La Scala dei Turchi ha assunto inoltre fama mediatica poiché legata al personaggio del commissario Montalbano, creato dalla penna dell'autore siciliano Andrea Camilleri.

2 - Pomeriggio: Valle dei Templi

Pranziamo al Majata Beach , uno dei lounge bar nei dintorni della Scala dei Turchi, dove restiamo ancora qualche ora. A metà pomeriggio ci spostiamo verso la Valle dei Templi, ultima meta di questo itinerario tra mare e storia. L'area comprende i resti ellenici dell'antica Akragas, ed è contraddistinta da uno stato di conservazione eccezionale. Grazie ai suoi oltre 1.300 ettari di estensione ha guadagnato il titolo di parco archeologico più grande del mondo, in cui si trovano numerose necropoli, tre santuari e ben dodici templi di ordine dorico, di cui quello della Concordia è quello meglio conservato. Il sito è protetto come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, e la visita ha un costo di €10,00. Lasciamoci incantare per un'ultima volta dal fascino antico di questa terra godendo del tramonto tra le possenti colonne.

3 - Sera: Cena alla Valle dei Templi

Lasciamo il parco all'orario di chiusura e ci spostiamo di pochissimo per cenare nei giardini di Villa Hera Restaurant (€30,00) e godere per un'ultima volta delle profumate sere siciliane.

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